ragionamenti   

        Il silenzio della politica

                    e il disprezzo verso la ricerca


Onorevole deputato Marco Bella mi permetto di fare un breve commento alla sua comunicazione che riguarda la fuga di giovani dall'Italia, che in meno di 10 anni ha raggiunto il numero di 500mila.

Devo ribadire che la ricerca in Italia non è ferma da molti anni, ma la politica si che è ferma da molti anni, infatti i vostri predecessori hanno troppo spesso girato la testa da altre parti, poiché i politici in Italia non hanno mai creduto nella ricerca e nella cultura, altrimenti saprebbero che non c'è più bisogno di pagare alcuna tassa, come continuano ogni giorno a ripetere diversi personaggi che sono anche nell'attuale comitiva di governo e saprebbero ancora che non c'è più bisogno di petrolio, di gas o di altri inquinanti come fonti di energia, come non c'è alcun bisogno di inquinare o sporcare il pianeta per vivere.

Ricordo che anche il movimento 5 stelle in tutti questi anni in cui è stato rappresentato nelle istituzioni e che si trova da poco più di un anno anche al governo, non ha mai richiesto in parlamento una verifica sul punto in cui sono le nuove ricerche e le nuove ricerche sulle tecnologie, ne ha mai veramente insistito su un chiarimento per capire ciò che sta succedendo a casa nostra e intorno a noi.

A parte gli interventi di Beppe Grillo, a cui bisogna riconoscerlo, che, pur avendo poche conoscenze scientifiche e pur rimanendo confinato alla sua professione di uomo di spettacolo, si spinge una tantum a fare osservazioni per stimolare l'ambiente, in tutti questi anni da semplice iscritto, non ho visto nessun parlamentare del movimento 5 stelle fare osservazioni particolari, sulla ricerca e su probabili alternative sulla produzione energetica, ma nella sostanza e nella maggior parte dei casi solo atteggiamenti di normale amministrazione che sono in pratica nella ineguagliabile mediocrità della classe politica Italiana di questi tempi.

Sorvoliamo per il momento sulle poche innovazioni fatte (che non sono certo merito dei dirigenti o dei capi bastone) su cui c'è molto da dire e molto da chiarire, anche è perché in molti casi, molte iniziative sono solo il risultato del coraggio di semplici persone e attivisti che hanno degli ideali, ma che nella maggior parte dei casi non contano nulla nel movimento.

Detto ciò, scevro d'ogni rancore, odio ed invidia voglio far notare che la politica in Italia e quindi tutto il parlamento italiano, e quindi anche i parlamentari del movimento 5 stelle, perché anche loro sono in parlamento da più di 6 anni, hanno girato la testa dall'altra parte e hanno fatto finta di non vedere quello che sta succedendo, oppure sono incapaci di vederlo e questo significa che è meglio se vanno a ricoprire qualche altro ruolo più adatto, altrimenti faranno danni a tutto il popolo italiano.

Ora che si faccia qualche proposta e qualche cambiamento, quando è positivo, ciò è un vantaggio per tutto il popolo italiano, ma visto che troppe cose sono rimaste inascoltate e disprezzate, dimostrandosi in tale maniera l'assoluta ignoranza ed arroganza della maggior parte delle persone che oggi stanno nel parlamento e nel governo, cosa, questa, che indica, ancora, in modo palese l'inadeguatezza che ha, anche, questa classe politica e dirigente nel risolvere i problemi della nostra società.

Voglio che si comprenda che in questo mio modo di esporre non c'è alcun che di personale, ma solo la constatazione che oggi è più che mai necessario evitare di prendere in giro se stessi e gli altri, anche per evitare sofferenze inutili a tutti e a tutte le famiglie.

Visto che nessuno ha insegnato l'educazione e gli usi della ragione ai nostri dirigenti in Italia e altrove, mi permetto di fare queste semplici osservazioni a cui, poi ognuno potrà rispondere, legittimamente come meglio crede:

Visto che La fusione fredda venne improvvisamente alla ribalta il 23 marzo 1989, quando i chimici Martin Fleischmann dell'Università di Southampton in Inghilterra e Stanley Pons dell'Università dello Utah, annunciarono alla stampa di essere riusciti a realizzarla;

Visto che il premio Nobel Julian Schwinger che nel 1990 ammetteva che molte redazioni di riviste scientifiche si fossero adeguate alle pressioni negative degli ambienti accademici contro la fusione fredda;

Visto che Nel 1991 Eugene Mallove, capo redattore scientifico dell'ufficio stampa del <<MIT>> Istituto di tecnologia del Massachusetts disse che i dati dei grafici riguardanti gli studi sulla <<fusione fREDDA>> erano stati modificati senza alcuna spiegazione, in modo da evitare possibili cali nei finanziamenti della fusione "calda;

Visto che uno dei teorici sui possibili meccanismi che possono spiegare la fusione fredda è stato il Prof. Giuliano Preparata, docente di Fisica Nucleare all'Università degli Studi di Milano, il quale, subito dopo l'annuncio del 1989 (e fino al 2000, anno della sua morte), studiò il fenomeno in chiave teorica insieme a Emilio del Giudice ed altri e parallelamente promosse varie attività di ricerca presso l'Università di Milano e l'ENEA,

dovette prendere atto e dichiarare apertamente che la nostra società della verità non si interessa più. la fusione fredda è una verità aldilà di ogni ragionevole dubbio;

Visto che i ricercatori Fleischmann, Pons, Bressani, Preparata e Del Giudice denunciarono il giornalista Giovanni Maria Pace a causa di un articolo giudicato diffamatorio apparso sul quotidiano La Repubblica del 21 ottobre 1991.
Il giudizio in prima istanza del tribunale di Roma, dopo aver qualificato la fusione fredda come un'ipotesi che attende conferme, fu di assoluzione e condannò pertanto tutti e 5 i ricercatori in solido al pagamento delle spese processuali;

Visto che nel 2001 ovverosia dopo quasi 10 anni dalla comparsa dell'articolo e su ricorso promosso dai cinque ricercatori, la Corte d'Appello di Roma ribaltò la sentenza di primo grado e quindi condannò La Repubblica nelle figure del suo editore, del direttore del quotidiano e del giornalista Giovanni Maria Pace a un risarcimento monetario nei confronti dei due ricercatori M. Fleischmann, S. Pons. La motivazione, antitetica a quella di primo grado, si fondò sulla constatazione che la precedente sentenza ignorava ... le informazioni pubblicate, non solo in atti scientifici, ma anche dalla stampa e segnatamente dal quotidiano "La Repubblica" sul positivo andamento della ricerca nel settore "de quo", affermando anzi il contrario. La sentenza passò in giudicato senza che le parti presentassero ulteriore appello;

Visto che Nel 1999 il Premio Nobel Carlo Rubbia, allora presidente dell'ENEA, essendo a conoscenza di una serie di lavori sulla fusione fredda svolti nei precedenti anni presso lo stesso ente ed essendo anche a conoscenza delle varie critiche pervenute dal mondo scientifico che mettono in dubbio la realtà stessa del fenomeno, decise di commissionare una ricerca organica ad un gruppo di ricercatori dell'ENEA di Frascati, fra i quali Emilio Del Giudice, Antonella De Ninno e Antonio Frattolillo;

Visto che nell'aprile del 2002, dopo circa tre anni di ricerca, il gruppo di lavoro diretto da Antonella De Ninno, terminò il proprio lavoro pubblicando il Rapporto Tecnico ENEA RT2002/41/FUS, noto come Rapporto 41, che conferma la correlazione tra la produzione 4He e l'eccesso di calore;

Visto che in riferimento a quegli avvenimenti, il 19 ottobre 2006 Rainews24 a cura del giornalista Angelo Saso, ha mandato in onda un'inchiesta sul documento ENEA chiamato Rapporto 41. L'inchiesta inizia con la lettura della lettera che l'elettrochimico Martin Fleischmann il 10 aprile 2002 inviò a Rubbia:

Caro professor Rubbia, sono molto lieto che il programma di ricerca intrapreso da Giuliano Preparata abbia conseguito il suo scopo ... I risultati ottenuti dai ricercatori italiani sono veramente impressionanti, e non esagero.

Visto che Il protocollo da seguire redatto dai ricercatori Fleischmann, Martin e Pons non includeva una condizione assolutamente necessaria affinché il fenomeno stesso potesse svilupparsi, ovvero che fosse raggiunto un rapporto di caricamento estremamente elevato, da parte del deuterio, nella matrice di palladio, rapporto che doveva essere, come poi fu teoricamente dimostrato dai lavori di Giuliano Preparata, uguale o superiore a 0,95 (In altri termini, per ogni atomo di palladio ci deve essere quasi un atomo di idrogeno o deuterio) che si ottiene in particolari procedimenti di natura fisica e/o chimica.

In linguaggio ancora più semplice significa riscaldare l'apparecchio per il tempo necessario a farlo andare in saturazione e scatenare la reazione di fusione che poi si autoalimenta da sola. (Mentre nel sistema inventato dal Prof. Focardi e dall'ing. Rossi la saturazione è accelerata e la reazione si innesca dopo pochi minuti, in cui a detta dello stesso prof. Focardi, il processo che da origine alla produzione di energia nell'apparecchio progettato, superando la barriera di natura elettrica contraria permette al protone dell'idrogeno di entrare nel nucleo del Nikel che così diventa rame in stato eccitato, portando il nucleo ad un livello tale che per ritornare ad un livello normale decade e cede energia. Il risultato di tutto ciò è che una volta che il processo è iniziato si autoalimenta da solo;

Visto che nel 1989 anche il biofisico Francesco Piantelli, dell'Università degli Studi di Siena, mentre stava effettuando studi su campioni di materiale organico, si accorse della presenza di un'anomala produzione di calore. Comunicò il fenomeno da lui osservato a Sergio Focardi, fisico dell'Università di Bologna, e i due decisero di creare un gruppo di lavoro cui si aggiunse Roberto Habel, membro dell'INFN presso l'Università di Cagliari, al fine di approfondire la causa di quell'anomalia termica.

Dopo circa tre anni, gli studi approdarono a significativi risultati permettendo la costruzione di un reattore Nichel-Idrogeno sufficientemente efficiente. Passarono altri due anni di sperimentazioni e finalmente il 20 febbraio 1994, in una conferenza stampa presso l'aula magna dell'Università di Siena, venne annunciata la messa a punto di un differente processo di produzione di energia per mezzo di Reazioni Nucleari a Bassa Energia (LENR), profondamente differente da quello fatto da Fleischmann e Pons;

Visto che il 14 gennaio 2011 quando, presso l’Università di Bologna, con dell’attrezzatura apparentemente rudimentale, di fronte a scienziati e giornalisti, Andrea Rossi e Sergio Focardi eseguirono un esperimento diFusione fredda” nichel-idrogeno producendo 12 kW/h a fronte di un impiego energetico 400 W/h".

Come dichiarato dall’inventore è un contenitore di acciaio inox in cui, tramite due ingressi distinti, sono introdotti il nichel e la miscela satura di molecole biatomiche di idrogeno ad una pressione di 20/30 bar. L’insieme Ni-H è riscaldato per mezzo di una prima termoresistenza interna, denominata “di controllo”, e una seconda esterna di dimensioni più corpose, detta di “pre-riscaldamento”. La presenza di una coppia di resistenze, possibilmente indipendenti dal processo in atto, contribuirebbe l’innesco della reazione e la aiuterebbe a rimanere stabile, attenuando le oscillazioni indotte dal reattore stesso. In un tubo sagomato in rame, scorre poi, grazie a una pompa, separatamente da idrogeno e nickel, l’acqua a cui cedere il calore accumulato. E’ difficile ipotizzare la temperatura raggiunta nel core del dispositivo. È probabile che possa raggiungere i 500°C, arrivando così all’intervallo di valori in cui diversi metalli a caricamento gassoso hanno sviluppato, nelle passate ricerche scientifiche, effetti anomali. E’ emerso però, grazie alle dichiarazioni di Focardi, che la reazione partirebbe già ai 60°, diversamente dagli esperimenti simili in cui le temperature d’innesco superavano 400°C. Nel dispositivo in esame l’idrogeno passa da stato molecolare (H2) a ione H+ (protone), per poi penetrare all’interno dei grani di Nickel. Questa scissione richiede energia e va in qualche modo “aiutata” tramite un catalizzatore.

Visto che la Nasa e i ricercatori militari americani dopo le dichiarazioni del fisico Focardi e dell'ing. Rossi sono venuti in Italia e dal 2011 al 2015 è anno preso tutto il lavoro dei fisici italiani producendo un brevetto sulla fusione fredda. Il 12 gennaio 2012 la Nasa dichiara di stare lavorando sulla fusione fredda.

Chiedo a tutti se siete consapevoli di ciò che sta accadendo e comprendete la situazione in cui ci troviamo e cioè che da tanti svariati anni dovevamo già avere motori a fusione fredda sulle automobili di ogni genere, sui mezzi agricoli e da lavoro, sui treni, sulle navi, sugli aerei, energia elettrica nelle nostre case ecc. e tutto questo a costo zero mentre tutti si sono coricati, chiedono solo tasse e hanno seguito i delinquenti di quest'epoca, che continuano a inquinare, distruggere e fare guerre, con l'intento di farci tornare tutti nel medioevo.

Rendetevi conto che LA SCIENZA E' ANDATA AVANTI E L'UOMO E' RIMASTO NELLA PREISTORIA.

Ottobre 2019

87070 Plataci (CS)

Stamati Domenico Basile